Angelo Poliziano
Home Su Recensioni Saggi Brevi Temi già svolti Castronerie

 

I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino
Iulio e Simonetta

La Vita

 

Angelo Ambrogini ( Montepulciano 1454 - Firenze 1494), detto Poliziano dal suo luogo di origine, latinamente Mons Politianus, può essere considerato in assoluto una delle personalità culturali più importanti e forse il maggior poeta del Quattrocento. Visse e operò a Firenze, protetto dal Magnifico, dedicandosi quasi esclusivamente alla letteratura e frequentando pochi e dotti amici, quali Ficino e Pico della Mirandola.

Uccisogli il padre quando aveva solo dieci anni, giunse giovanissimo a Firenze, dove poté conoscere esponenti già affermati della cultura fiorentina, quali Leon Battista Alberti e i fratelli Pulci. Ufficialmente egli fu ammesso nella cerchia degli intimi di Lorenzo il Magnifico dal 1473, divenne precettore del figlio di questi, Piero, e non si allontanò dalla casa di Lorenzo se non nel periodo che seguì la congiura dei Pazzi dove era perito Giuliano de' Medici, essendo venuto in urto con la moglie di Lorenzo, Clarice Orsini.

Nel 1479 appunto, in seguito all'incrinarsi di questi rapporti, egli passò alla corte mantovana dei Gonzaga.

Già nel 1480 però, riconciliatosi coi Medici (famosa è la lettera con cui li implora il perdono di Lorenzo), ritornò a Firenze, dove ottenne la cattedra di eloquenza latina e greca presso lo Studio fiorentino. Solo raramente, da quel momento, si allontanerà da Firenze e dalla sua occupazione di insegnante. Gli ultimi anni della sua vita, benché rallegrati dai riconoscimenti tributatigli in Italia e in Europa, furono segnati dall' amarezza per la scomparsa di Lorenzo e per le aspre polemiche sorte tra lui ed alcuni letterati dell'epoca, polemiche che ben presto degenerarono in violente e velenose gare d'accuse.

Con la morte di Lorenzo de' Medici, nel 1492, sembravano prepararsi per Firenze anni difficili, di crisi. Poliziano avvertì i pericoli e si volse alla ricerca di una sistemazione più sicura. La sua scelta fu quella, comune a molti altri intellettuali del tempo, di appoggiarsi alla Chiesa, intraprendendo la carriera ecclesiastica.

Nel 1493 Piero de'Medici lo raccomandò al papa per la nomina a cardinale; ma nel 1494, poco prima del crollo del regime mediceo in conseguenza della calata in Italia di Carlo VIII, Poliziano morì, appena quarantenne.