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Struttura
dell’inferno Dante ha disegnato l’Inferno con una verosimile forma ad imbuto. Una voragine scavata nella terra, cosa alquanto singolare, che viene spiegato da diversi commentatori con molte interpretazioni, ma limitatamente alla forma si può semplificare con due ragioni piuttosto immediate, fisiche e logiche. In via del tutto congetturale si può spiegare l’aspetto convergente come la conseguenza della caduta di Lucifero dall’inferno, che infatti è conficcato nel lago Cocito nel “cuore dell’imbuto”(basti pensare ai crateri dei meteoriti, che sono anche cento volte più grandi dell’oggetto caduto; Lucifero è un angelo caduto tra quelli più alti, quelli accanto a Dio;). D’altronde, chi si accosta a Dante deve accettare che la Commedia è come la prova del nove dei suoi studi. Inoltre la forma scalare, come scrive dante all’inizio del canto quinto,
Così
discesi del cerchio primaio è spiegabile con il fatto con l’aggravarsi del peccato, si restringa anche la cerchia di peccatori che osano commetterlo. Ottimo esempio è un rapido confronto con la miriade degli ignavi famosi e i soli quattro peccatori principali nella Burella. Più nel dettaglio l’inferno si può dividere in Cerchi, che nel settimo, ottavo e nono canto si dividono il settimo nei famosi tre Gironi dei violenti, l’ottavo comprende le dieci Malebolge e il nono è diviso in quattro zone, meglio conosciute con dei nomi che ricordano i peccatori principali di esse (Caino nella Caina, Antenore nell’Antenora, Giudecca da Giuda, ecc.). In
un esplicativo giro dell’inferno, proviamo a ripercorrere velocemente il
cammino di Dante con ordine. Prima dell’inferno, Dante si è perso nella Selva
Oscura, simboleggiante il peccato come momento della vita. Uscendo, ritrova il
sole in cima al colle, e sa che comunque il periodo “attivo” del peccato è
finito. Però arrivano le belve, e Virgilio arriva in suo soccorso: giungono
alla Porta dell’Inferno, con la sua celeberrima iscrizione; vi è l’Antinferno
(o Vestibolo), dove gli Ignavi sono puniti dacché tutta la vita tennero un
atteggiamento di ‘vile neutralità ’, non avendo appoggiato né il Bene
(tale da non meritare le gioie del paradiso), né il Male (quindi non meritano
neanche le pene dell’Inferno), tra il disprezzo generale e la pura privazione
della pace in qualsiasi senso. Superando il fiume Acheronte sulla barca di
Caronte, ed entra nell’Inferno vero e proprio. Come primo cerchio troviamo il
Limbo, dove Virgilio stesso dimora, poiché è residenza dei saggi che
purtroppo vissero prima di Cristo e non conobbero lo splendore della grazia
divina. Dante non parla della sorte di tutti gli altri che non fossero nel
Paradiso o nell’Inferno, e solo in seguito, nella tradizione dei secoli,
divenne la destinazione dei bimbi non battezzati. Dopo il Limbo e prima del
sesto, i Cerchi ospitano i cosiddetti peccatori Incontinenti, che
contengono la maggioranza dei peccati capitali, e per lo più concernono la
parte terrena dei piaceri umani (abbiamo lussuriosi, golosi, avari e
“spendaccioni”, iracondi e accidiosi). Si usa l’aggettivo
‘incontinenti’ per descrivere efficacemente la natura compulsava o istintiva
del peccato; Il Sesto cerchio è anche chiamato la Città di Dite, che ospita gli eretici, gettati in bare aperte ed infuocate, che verranno chiuse il Giorno del Giudizio Universale. Il
Settimo cerchio, quello dei Violenti, viene suddiviso in tre
Gironi: i violenti contro il prossimo, conficcati nel Flegetonte a
diverse altezze a seconda della loro colpa, i Violenti contro se stessi, cioè i
suicidi (mutati in orribili piante) e gli scialacquatori, ed i Violenti contro
Dio e Sono Fraudolenti invece gli ospiti delle Malebolge (l’ottavo cerchio), situate dopo il Burrato dove tra i dieci tipi di truffatori, nella cerchia dei Consiglieri Fraudolenti c’è forse il più discutibile dei dannati, Ulisse. Il pozzo dei Giganti potrebbe essere un cerchio a sé, ma viene generalmente incorporato a quello seguente. Siamo giunti infine al cospetto di coloro che secondo Dante sono i più deprecabili vili della storia, coloro che hanno alloggio nel Nono Cerchio, smistato ognuno nella sua zona, i Traditori. Dalla zona Caina, che prevedibilmente contiene i Traditori dei parenti, l’Antenora, con i Traditori nella Patria, la Tolomea, i Traditori degli Ospiti, e infine, la Giudecca, con tre celeberrimi Traditori dei Benefattori, Giuda Iscariota, Bruto, Cassio maciullati dal primo Peccatore, da Satana in persona, quello che Dante chiama Lucifero.
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