La Guerra dei Cent'Anni
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SAGGIO BREVE

 

Nel periodo della Guerra dei Cento Anni si manifestò la chiara tendenza al potenziamento delle monarchie nazionali. Tale processo interessò specificatamente la Francia, l’Inghilterra e la penisola iberica lasciando fuori il resto dell’Europa, caratterizzata dalla marcata frammentazione del potere.

 

Analizza il fenomeno tenendo presente i seguenti fattori:

a)      Accelerazione impressa dalla guerra al processo di rafforzamento della monarchia francese.

b)      Azione riformatrice della dinastia Tudor

c)      Fusione dei regni iberici

d)      Trasformazioni istituzionali ed amministrative.

e)      Emergere della coscienza nazionale.

   Molti elementi hanno portato al rafforzamento dei regni nazionali, e nel caso di Francia, Inghilterra e le monarchie iberiche, sono talvolta differenti.

   Riguardo la Francia, ad esempio si può affermare che la vittoria ha avuto un effetto catalizzante su questo processo: in quel momento l’Inghilterra non costituiva più una minaccia per l’autonomia del  potere francese. Il popolo, inoltre, era soddisfatto dell’esito della guerra a tal punto che l’immagine regia ne aveva tratto vantaggio.

   Anche la sconfitta può costituire un fattore stimolante per il consolidamento di un governo monarchico: in Inghilterra, dopo una iniziale instabilità politica, culminata con la guerra delle Due Rose, che aveva visto l’opposizione dei Lancaster contro gli York, e conclusasi con la vittoria della prima fazione, tornò di nuovo la pace politica. Il nuovo sovrano Enrico VII di Lancaster, forse meglio conosciuto come il primo Tudor, sposò una York, segnando la pacificazione delle due parti. Introdusse, per sottrarre il potere alla ricca nobiltà, un tribunale apposito, la Camera Stellata, che impose loro la sottomissione alle leggi. In tutto il paese, i tribunali ordinari, ora liberi dalle influenze nobiliari locali, aumentarono d’efficienza, distribuendo giustizia per tutta la terra inglese.

   Ancora, fece in modo che il maggior organo di potere fosse il Consiglio Regio anziché il Parlamento, assunse come consiglieri esperti di diritto ed economia di estrazione per lo più borghese e come giudici di pace esponenti della gentry, assecondando la tendenza di ascesa del nuovo ceto sociale.

   La fusione, nella penisola iberica, dei regni d’Aragona e di Castiglia (formatisi dopo la ‘Reconquista’ dei territori, mentre agli arabi rimase solo il regno meridionale di Granada) attraverso un matrimonio ben combinato, diede alla corona i mezzi per reprimere se non sopprimere il potere dei nobili. Vi furono conseguenze medesime a quelle dell’esperienza francese, quando gli organi governativi vennero affidati al ceto medio.

   Diversi fattori potrebbero essere invece individuati nelle innovazioni istituzionali ed amministrative: troviamo ad esempio il trionfo della Francia, determinato da una rivoluzione fiscale adottata per sostenere i costi del nuovo esercito. L’Inghilterra, invece, per aumentare gli introiti fiscali, fece in modo che quasi tutta la lana che esportava passasse tutta per il porto doganale di Calais, unica roccaforte mantenuta dopo la Guerra dei Cento Anni, e questo fatto costituiva uno solo dei tanti casi.

   Quanto alle innovazioni istituzionali, abbiamo per fare un esempio la sovracitata Camera Stellata inglese.

   Infine la coscienza nazionale, in mia opinione, più che una causa determinante è una conseguenza dell’irrobustimento dei regni occidentali: se Giovanna D’Arco ne è il simbolo francese, in Inghilterra un gesto alquanto eloquente in quel senso è l’adozione del volgare inglese anche nelle corti, anziché l’ormai impopolare francese colto. Bisogna anche riconoscere che l’adozione di una lingua unitaria è un fenomeno che implicherebbe in un futuro un’unità nazionale: non basta certo una mossa simile ad unificare un regno, ma è pur sempre, come si dice colloquialmente, “un inizio”. Ma questo cambiamento tardivo non fu simbolo di poco interesse “in materia”, tanto che, non molto tempo dopo il termine della guerra contro i francesi, un ambasciatore veneto commentò: “credono che non ci siano altri che loro e che il mondo termini con l’Inghilterra”. Anche la Chiesa divenne un elemento di coesione nazionale, portando però ad una frammentazione della Cristianità universale. Interessante rilevare che, come la formazione delle monarchie nazionali aveva indotto ad una frammentazione dell’impero, anche la nascita di chiese particolari provocò la frammentazione del corrispondente potere universale.

   In conclusione, possiamo affermare che un argomento comune rilevato in molti punti è l’effetto positivo dell’ascesa borghese nella società, che meglio rappresenta il momento storico analizzato, sia culturalmente che “caratterialmente”.